Per papà 

Sei sempre stato un gran lavoratore.

La vita con te, non è stata per niente generosa.

Io piccolina, un paio di anni, e la mamma all’Istituto dei tumori.

La nonna, essendo voi su una portineria, veniva, dal paese lontano, a dare una mano.

Tu facevi il camionista. Ti alzavi prestissimo.

Mi ricordo ancora, quando la sera, segnavi sulla cartina le strade che dovevi percorrere.

Poi, siam tornati al paese. La mamma è guarita, ma con molti strascichi.

Tu sei sempre stato molto severo.

Orari e regole inderogabili. Bastava un tuo sguardo ed io abbassavo gli occhi.

Ti sei interessato poco di me. Eri sempre al lavoro.

Abbiamo traslocato da Milano ed io ho sofferto tantissimo.

La mia timidezza ed i miei problemi ad interagire con i ragazzi del nuovo paese, tu, non riuscivi a comprenderli.

Anche quando volevo lasciare la scuola per infermieri, se non fosse stato per mamma, che dolcemente mi spronava a inseguire la mia passione, tu mi avresti assecondato. Pur di non sentire più le mie lamentele.

Poi, quando sei andato in pensione, ed è nato Andrea, Dio, ci ha regalato tempo per imparare a conoscerci.

Ti sei slacciato della tua severità. Merito anche di mamma, sempre solare ed estroversa.

Sei diventato un papà con la P, grande grande.

Ed un nonno, fantastico.

Cambiavi Andrea, lo portavi in giro in bicicletta. Gli hai perfino fatto sul manubrio un cuscinetto apposito, così, quando si appisolava, e ciondolava con la testolina, tu, delicatamente la appoggiavi sul cuscino che avvolgeva il manubrio.

Gli hai insegnato tanto. Ed io, vedevo in te, ciò che mi era mancato da piccola. E giorno dopo giorno, scoprivo nuovi aspetti  e ti amavo sempre più.

Anche con Rebecca sei stato e continui ad essere un esempio importante.

Ti sei aperto alle emozioni.

Dio, che è sempre stato presente , ma un po’ latente in te, ti ha risvegliato.  E come dici tu:” Il tuo cuore di pietra è diventato morbido”.

Ed ora, non temi più di far vedere le tue lacrime. Di gioia o di dolore. Perché hai imparato che non è debolezza, ma è riconoscere la forza delle tue emozioni e dare loro voce.

Ed io ti amo.

Tanto. Amo anche preoccupata, il tuo tremore alla mano. Mani grandi che fanno tanto e che hanno imparato ad abbracciarmi e a farmi sentire una figlia importante e speciale.

Ed ogni giorno, aggiunge minuti preziosi, al nostro rapporto. Ed io, me li assaporo appieno, consapevole della seconda opportunità,  che ci è stata regalata.

Lunedì, verrai operato di cataratta. Sei un poco pensieroso. Ma ci sarò io, lì accanto. Sarai a ” casa mia”, nella mia Sala. Ti terrò la mano e non la mollerò fino alla fine. Ti trasmetterò calma e serenità. E tu, sarai orgoglioso di me.

Della tua figlia infermiera, che ti seguirà con occhi premurosi e con voce calma e rassicurante.

Sei un bravo papà ed io ti voglio tanto, tanto bene❤

Tua Dina

16 pensieri riguardo “Per papà 

  1. E’ una lettera bellissima! Tuo padre ne sarà orgoglioso.
    Scrivi : ” Ti sei aperto alle emozioni”, e questa tua bellissima espressione mi ha riportato alla figura di mio padre che ho descritto nel mio post “Una promessa”
    Perché quando veniamo al miracolo della nascita, esiste una promessa nel destino di ogni uomo, di ogni donna ” Amare, al di là di passeggere incomprensioni, i nostri genitori”
    Mio padre, rappresenta quello che io chiamo il mio “canto ancestrale”
    Adriana Pitacco

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    1. Grazie Adriana.
      Sono andata a leggere il tuo post.
      Mi ha commossa. Mi è piaciuto tanto.
      Su certi aspetti, le nostre esperienze, sono simili.
      Buona giornata, cara!
      Grazie per arricchire, con i tuoi interventi, ciò che scrivo.

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    1. Ciao, caro Fabio.
      Dai sempre il meglio di te, fai vedere a tuo figlio, anche il tuo lato più dolce ( le tue poesie riflettono la tua anima!).
      Se semini ed innaffi costantemente, coglierai qualche cosa di buono.
      Questo è il mio augurio affettuoso.
      Ti abbraccio forte.
      Buona domenica. Dio ti benedica. Sempre😉

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  2. A volte la vita può far indurire certe persone, e la stessa può anche farle riammorbidire con una cosa “semplice”: la nascita di un figlio. O di un nipote in questo caso. E recuperare con essi tutto il tempo perduto in passato.

    Un abbraccio.

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    1. Che belle parole.
      Si, nn avrei mai pensato di conoscere un nuovo lato del mio papà.
      E meno male!!!!!
      Ora, il tempo, mi restituisce una persona, nuova, che altrimenti mi avrebbe lasciato un pessimo ricordo.
      Grazie, Adriano.
      Ti abbraccio e ti auguro buona domenica. 🌺

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