Cuore in frantumi

Sono stanca. Non è più solo una battaglia, è un massacro.

Famiglie spezzate, come vetri rotti, che cadendo a terra rimbalzano dovunque, lacerando le mie carni.

Ho il mento che dopo aver tolto la maschera e la visiera sta sviluppando una sorta di allergia. Talora il prurito è insopportabile. A contatto con le gocce di sudore, scatena un bruciore tale, nemmeno da riuscire a descrivere…

Il personale delle pulizie, mai menzionato dall’inizio della pandemia, dipendente di ditte esterne, è anch’esso in balia di questo maledetto virus. Sbattuto in mare aperto, con poche notizie sulla navigazione.

Persone che fanno il possibile per mantenere anche i reparti Covid, puliti ed igienizzati.

Passano di stanza in stanza. Puliscono. Portano fuori i contenitori infetti. Di rifiuti e di biancheria. Sudano tantissimo anche loro, sotto i camici e le visiere.

Molti hanno storie difficili.

Chi ha contratto il virus ed è stato malissimo.

Chi ha perso il papà per il Covid e torna a lavorare dove tutto gli ricorda la persona amata.

Chi mi dice” Dina, lascia stare stare, poi ci penso io a sostituire gli altri sacchi “.

Chi mi guarda, mentre controllo e sistemo bene la maschera Cpap, ad un paziente, ed alza gli occhi al cielo, come richiesta d’aiuto.

Chi ha sempre un sorriso, quando c’incrociamo nel corridoio del reparto, perché entrambe goccioliamo ed il vapore impedisce quasi di vederci, l’un l’altra.

Chi si chiede come facciamo ancora a resistere.

Chi, il giorno dopo, mi domanda come sta “quel” paziente grave.

È un esercito silenzioso ma indispensabile.

Che si preoccupa. Che porterà sul cuore, le mie stesse ferite. Che si affeziona a persone sconosciute che soffrono.

Che è nostro e vostro alleato, in una battaglia , per la quale non è stato adeguatamente preparato.

Che mentre pulisce, rincuora le persone, anche se ha orari rigidi da rispettare e deve svolgere mille mansioni in tempi ristretti.

Che ha un contratto da venti ore la settimana ma ne fa sempre il triplo.

Che versa una lacrima, quando qualcuno muore.

Che non ha voce sui giornali o in Tv, ma un cuore immenso.

Ecco.

Oggi, nel giorno che festeggia l’amore, voglio ricordare chi regala tanto agli altri, senza mai esser riconosciuto.

Questa è la più alta forma di altruismo.

Benedicili tu, o Dio, nostro Padre.

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