Non ho paura

Riesco a guardare il “nemico” senza indietreggiare.

Ho la possibilità di combatterlo. Non ho molte munizioni. Ne sono consapevole.

Ma la mia armatura, tiene ancora bene.

Ho le mani completamente disidratate.

Le occhiaie.

I capelli sono sfibrati per il sudore e i continui shampoo.

La schiena è dolorante.

Ed allora?

Se sono lì, in guerra, c’è un valido motivo.

Io sono nel posto giusto.

Sì.

Sento che riesco a fare tutto ciò che è possibile: umanamente e professionalmente per schierarmi a respingere questo virus.

Ogni volta che un paziente viene dimesso, è una vittoria.

Mi commuovo. Sempre!

Un paziente, non ce la fa. Invece. Ma i miei colleghi non lo lasciano. Sono vicini a lui. A G. Carlo. Ci provano in ogni modo, ma hanno dovuto alzare le braccia, in segno di resa, insieme al suo respiro…

Nemmeno si ha il tempo di raccogliere lo stordimento , che arrivano altri pazienti. Via uno, sotto l’altro.

Il rumore delle maschere d’ossigeno, scandisce i giorni.

Una mattina, M.Angela, di Lodi, ricoverata da settimane, mi dice che ha voglia di biscotti.

Allora, la sera preparo un sacchetto coi Nascondini( rubati a mia figlia Rebecca) e ci metto un bel fiocco giallo. Il mattino, al lavoro, quando distribuisco le colazioni, lo consegno a lei.

Si mette a piangere, stringendo quel pacchetto, come fosse chissà che. Mi ringrazia. In continuazione. Mi sento imbarazzata.

Quando va a casa, dopo pochi giorni, mi dice che mai si scorderà del mio gesto.

Ci emozioniamo entrambe.

Poi arriva Fausto, proveniente dalla rianimazione. Ogni giorno, piccoli progressi. Che meraviglia! Che soddisfazione!

Io, accompagnata da Dio, permango in uno stato di serenità tale, che la mia armatura, ogni singolo istante, si fa sempre più forte.

E riesco perfino a espirarla, anche se ho il fiato corto per l’assistenza al letto, delle persone non autosufficienti.

Arriva anche un sacerdote. Quando sta meglio, mi faccio benedire. Ed il mio cuore esulta.

Vedo alla Tv, gli applausi , i cartelloni di ringraziamento per noi infermieri e medici.

E piango… non riesco a trattenere le lacrime.

Lavoro con una dottoressa, che ogni giorno lavora per dodici ore. È sposata, ha un figlio. Il “nemico”non intacca il suo sorriso, la sua disponibilità ( ieri col suo cellulare abbiamo fatto parlare un’anziana col figlio), la sua determinazione, la sua forza.

È un onore essere al suo fianco. Per me, dono di Dio.

Sono grata a tutti coloro che mi chiedono come sto. A chi prega per me. A chi mi pensa.

Grazie.

Allargo il mio cuore per mettervi tutti dentro.

Non abbiate paura. Io me la cavo.

Ora, come non mai, mi sento strumento nelle Sue mani.

Dio benedica tutti noi.

 

 

 

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46 pensieri riguardo “Non ho paura

  1. “Vi è chi dona con gioia, e la gioia è la sua ricompensa. Vi è chi dona con pena, e la pena è il suo battesimo. Vi è infine chi dona senza pena, e non cerca la gioia, né si cura della virtù: è come il mirto, laggiù nella valle, che sparge in aria il suo profumo.”

    Per te, donna di Luce 💗🌹

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      1. Posso solo immaginare ciò che stai provando in questo periodo. Alle anime come te, tutto questo dolore non scivola, entra dentro, ma so che sai reagire nella maniera giusta e donare amore e coraggio, sentimenti molto importanti per chi soffre. Grazie ancora a nome di tutti a te, a tutti voi… che continuate a lottare in prima linea, in condizioni estreme. ❤ 💐🤗😘

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Grazie per il tuo prezioso tempo!

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