Rinascere…

Niente come il suono dell’acqua, ha su di me , un effetto rigenerante e rilassante.

Che sia pioggia.

Mare.

Lago.

Torrente.

E pensare che quand’ero piccina, poco ci mancò che finissi annegata.

Avevo circa tre anni.

Io, fortunatamente, ricordo nulla.

Ma per anni, nel paese dove successe, le persone anziane che m’incontravano dal panettiere , mi dicevano: “ Ah, ma tu sei la bambina che stava annegando nel fiume! ”.

Abitavo a Milano coi miei genitori.

Premetto che ero vivacissima. Mai ferma. Un vulcano in moto perpetuo. Zampilli di risate e fuoco nelle gambette esili esili.

Non camminavo.

Correvo.

Sempre. Nonostante quelle scarpe nere , odiose, ortopediche, per correggere i miei piedi piatti ( che ancora oggi ho).

Se camminavamo in città, dovevano mettermi quella specie di “ guinzaglio”, legato in vita, con la cordicella tenuta ben stretta in mano, di chi mi accompagnava.

Mi fermavo solo davanti alle librerie o quando vedevo le Barbie ed i Cicciobelli.

Se mi volevano far stare seduta, dovevano mettermi un libro tra le mani.

I libri detenevano il potere di trasformare il mio brio, in calma apparente. Perchè io mi muovevo tra le pagine, inseguendo nuove avventure. Saltellando tra le nubi col Piccolo Principe, inseguendo Alice in quello strano Paese, giocando coi ragazzi della Via Pal, o giocherellando accanto ad elfi e principesse.

Spalancavo la bocca come in estasi e catturavo il tempo, tra il silenzio della mia anima, annullandolo.

Gli orologi s’inchinavano al mio cospetto e le lancette, finalmente, davano un calcio ai numeri e riposavano.

Mia mamma faceva le chemioterapie per il linfoma ed ogni tanto, tra una pausa e l’altra, scendevamo a trovare i nonni nella campagna bresciana.

Un giorno, venni affidata a mia zia Laura, la sorella di mia madre.

I miei erano con la nonna.

Andammo in una macelleria. Mentre lei sceglieva cosa comprare, mi lasciò la manina.

Sul retro del negozio, vi era un fiume, senza ripari.

Ad un certo punto mia zia, si voltò per vedere cosa stessi facendo e non mi vide.

La paura, le fece urlare a squarciagola il mio nome” Dina! Dina! “.

Corse dietro, con i proprietari.

Arrivò mio zio, che essendo fuori, sentì sbraitare il mio nome.

I loro occhi percorrevano il tratto di acqua mossa e poco trasparente.

Su e giù.

In continuazione.

Tutti a cercarmi.

Nel frattempo, alcune persone corsero a casa dei miei nonni, dicendo che ero annegata.

Mio padre prese la bici.

Per anni, mi raccontò che gli sembrava nemmeno di sentire le gambe pedalare. Sembravano pesanti come macigni. Pedalava così in fretta, che nemmeno vedeva la strada. Sentiva solo il cuore rimbalzare tra i timpani, con un frastuono assordante.

Mia mamma, già provata pesantemente dalla malattia, si dovette coricare un attimo sul divano, quasi priva di sensi.

Mia nonna, le stette vicino e pregò.

Mentre tutto si disperavano, io, per un secondo emersi con la testa e, in quell’istante, mio zio, mi vide.

Andai sotto ancora.

Si tuffò.

Il silenzio delle persone, accolse lui con me, tra le sue braccia.

Mi tirarono fuori.

Labbra viola.

Senza respiro.

Il medico del paese, chiamato, iniziò la respirazione bocca a bocca e mi diede un pugno sullo sterno.

Mio papà arrivò e vide la folla.

Mi disse che scostò rabbioso la gente. Sudato fradicio.

Io ero lì.

Inerme.

Sdraiata a terra. Con le braccia aperte ed i palmi delle mani all’insù.

Cadaverica. Occhi chiusi e labbra cianotiche.

Ancora la respirazione…

Nulla.

Poi, buttai fuori acqua e tossii.

Dio, aveva regalato a tutti, una seconda possibilità.

Nacqui un’altra volta. Disse poi, mia nonna.

Per tanto tempo, quando divenni grande e mia mamma, raccontava l’episodio, si commuoveva. Mio papy, con le lacrime agli occhi, mi abbracciava e le diceva di cambiare discorso.

Dopo il “fatto”, quando mi bagnavano i capelli, piangevo ed urlavo.

A Milano, m’iscrissero ad un corso di nuoto.

Contro ogni aspettativa, divenni un piccolo pesciolino. Partecipai e vinsi parecchie gare.

Non nuotavo.

Io.

Io, correvo pure in piscina.

Già ai blocchi di partenza, mi tuffavo come avessi pinne e branchie.

Emergendo solo per prender fiato.

In acqua, io ritrovo la mia dimensione naturale.

In apnea, lascio fluttuare e scostò lontano la mente.

Riesco a separarla dal resto del corpo…

Abbasso una saracinesca invisibile che esclude i miei pensieri.

Anche in Sala Operatoria, prima degli interventi, quando eseguo il lavaggio mani, io sorrido.

E chi l’avrebbe mai detto!

Acqua. Litri e litri di acqua, ogni singolo giorno, accarezzano le mie dita.

E la giornata, inizia sempre bene.

67 pensieri riguardo “Rinascere…

  1. Ciao sirenetta*
    Siamo simili.
    Anche io affogai.
    Il primo giorno di piscina.
    Volevo fare il grande ed effettuai un tuffo.
    Il tuffo peggiore del mondo.
    Di pancia.
    Un cretino.
    Andai giu’ come il piombo.
    Mi ripesco’ l’insegnante donna.
    Tra l’altro persi anche il costume.
    Mi coprirono con un asciugamano.
    Una scena da mani in faccia.
    Apparte questo anche io continuai nuoto per 3 anni,
    poi smisi.
    Riguardo la tua storia ti lascio con una frase di Borsellino.
    “Chi ha sempre paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola”.
    Ti abbraccio*

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    1. Mi sembra di vederti 🤣🤣.
      Di panciate ne ho prese un bel po’ pure io 🤪.
      Ah, ecco, perché, a ben pensarci forse ho spesso mal di pancia🤔!
      Bellissima la frase del grande Borsellino.
      Stupenda!
      Ricambio l’abbraccio con infinito piacere.
      Ora, però sono incaz.. perché non mi arrivano mai le tue notifiche.
      Beh. Sai che faccio?
      Provo a cancellarmi e reiscrivermi al tuo blog.
      Ecchecavolo😤

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  2. Io al posto di tua mamma sarei schiattata con te! L’acqua è pericolosa mi dice sempre mia mamma, e continua a dirmelo ancora! Io le do poco peso, però è vero che esistono anche questi episodi e molte volte si concludono senza seconde opportunità! In tutto ciò mi rallegro del fatto che ci sono bimbe che sono state più terribili di me considerando i ripetuti commenti che sottolineano la mia mancanza di tranquillità!
    Poi, concludo, il post è il tuo ☺️, l’acqua io l’adoro e guai se in estate non sguazzo per lunghe giornate nel mare!

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  3. Commento perso. Ci riprovo:
    Ciao. Bellissimo il mare, sono d’accordo, ancora adesso, 65 anni quasi 66 faccio le immersioni. Quindi, se mi parli di acqua, e di mare, hai il mio pieno consenso.
    “Niente come il suono dell’acqua, ha su di me , un effetto rigenerante e rilassante”. Verissimo, ma la pioggia non deve esagerare. Allagamenti in paese (compresa una stanza di casa mia) e nei paesi vicini, disagi in tutta la Sardegna- La cosa piu’ bella, anche la cosa piu’ bella, se troppa… Ciao 🙂
    Marghian

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        1. Infatti, e poi quale miglior simbolo di nacita e rinascita dell’acqua?
          Mi manca pero’, un bagno nell’acqua dolce. Nuotai nel lago una volta. Proprio in “quel ramo del la di Como”, Garlate Lecco. Ero in pausa dal mio lavoro (aiuto cuoco e lavapiatti), tre ore di pausa, io e altri due prima di riprendere il lavoro ci facemmo il bagno. Erea fine agosto del 1982. Ciao 🙂

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  4. Mi sono commossa. Mi è tornato in mente quando mia figlia all’età di quattro anni si capovolse a testa in giù col salvagente e non riusciva a tenere fuori dall’acqua la testa. Io ero a riva e quando me ne accorsi, vedevo solo le gambette in aria fuori dal salvagente, corsi in acqua ma le gambe erano pesanti pesanti, il cuore mi batteva all’impazzata e mi sembrava che non sarei arrivata in tempo a salvarla. Poi mi dissero che correvo così veloce che sembrava camminassi sull’acqua … amore di mamma!

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  5. Eh brava la nostra Dina! 🙂 Anche io, quando ero piccina, stavo rischiando di annegare in piscina ma un mio cugino mi salvò.. Però, nonostante ciò, anche io adoro l’acqua. Non vedo l’ora di partire per il mare. E’ un toccasana per me… Mi rimette in sesto, dentro e fuori! 🙂

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  6. Certo che ne hai dato di filo da torcere… ma guarda un pò che donna sei diventata… il ricordo della cordicella legata in vita, mi ha riportato a quando portavo in giro mio figlio come un cagnolino se era a piedi e comunque legato di tutto punto sul passeggino perchè non stava fermo un attimo. Era imprevedibile, peggio di un folletto

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  7. Però eri una peperina!!!!!!Ho vissuto il fatto perchè quando tu scrivi io immagino ogni gesto, ogni espressione delle persone. Ho ricordato che da piccola stavo per andare sotto un autobus ma ricordo che mia nonna, grande donna che ho amato tanto come fosse mia madre, mi diede un sonoro schiaffo per lo spavento che le avevo causato.
    Che bello il lago di Garda!!!! Il mio viaggio di nozze si è svolto lì tra Bardolino, Peschiera, Sirmione, Lazise ecc.

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    1. Sì Lucetta.
      Hai detto bene. Ero una peperina 😊.
      Mi piace riuscire a farti addentrare nei miei racconti. È bellissimo ciò he hai scritto!
      Anche i miei genitori sono andati per il viaggio di nozze sul Lago di Garda: a Desenzano.
      Quando capita di passare davanti al loro Albergo ( nel quale fecero solo tre giorni, perché spendevano troppo), ora ristrutturato, me lo ricordano sempre🤣.
      Ti abbraccio forte, mia cara❤️

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  8. ❤️
    Acqua
    Acqua
    La mia grande passione.

    Anche io da piccola sono caduta, con tanto di cappotto, in Adda, non ho rischiato di annegare, mio padre era con me, ricordo però l’attrazione che aveva, e ha, su di me l’acqua.

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    1. Sì, leggo spesso della tua passione, che riesci a condividere con tuo marito ed i tuoi due cuccioli.
      È bellissimo!
      Ah…anche tu, sei caduta.
      Che pasticcione eravamo🤣🤣🤣.
      Buon proseguo Patrizia❤️.
      Grazie!

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    1. Sì. Hai ragione.
      I genitori farebbero ogni cosa, per i propri figli. Ma la tua maturità, anche se sei nel ruolo di figlia, lo sente. Lo sa…
      In effetti, ho superato bene il trauma.🤣🤣😉.
      Buon proseguo di giornata, cara Penny😘.
      Grazie.

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    2. Si, trauma superato🤣🤣.
      Sì, i genitori darebbero anche la loro vita, per i propri figli.
      Ma la tua maturità, che da sempre, è un tratto marcato della tua personalità, lo ha capito. Lo sente. Lo sa…
      Buona giornata , mia car Penny.
      Grazie❤️

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Grazie per il tuo prezioso tempo!