Dedicata a Elianto (https://spongibobinaygo.wordpress.com/ )

Mi hai detto che nessuno mai, ti ha raccontato una favola.

Le tue parole, sono penetrate come carta vetrata tra i miei pensieri.

Ed allora, ecco, ci provo!

C’era una volta , una bimba speciale, con un gatto peloso dal sapore di burro cacao.

Dalla voce un poco nostalgica. Dai pensieri che correvano come aria densa di petali di margherite. Che la sera, mentre il cielo blu si riempiva di luci scintillanti, cercava di indovinare le costellazioni.

Ma lei non sapeva che , guardando dentro il suo cuore, ne avrebbe trovato la scia luminosa.

Lei, sapeva trovare la gioia, nel sapore delle more. Le sua lingua si tingeva di viola, come il suo cuore, che si era drappeggiato del medesimo colore, per la perdita del papà.

Lei, mentre osservava, col nasino appiccicato ai vetri della finestra, la luna, rigava di lacrime le guance. Le gocce salate, si tuffavano tra le piastrelle, risuonando nella stanza, come note stonate e stridule, di uno strumento scordato.

Ma un angelo, quel giorno, sentì la musica triste salire oltre le nuvole e decise  di farle un regalo.

Scese sulla terra, e andò da Eli. La quale, nel frattempo, si era addormentata. Il suo letto e le pareti, erano tappezzati di libri.

Le accarezzò con un soffio i capelli, e le disse di guardare fuori dalla finestra. Lei, a piedi nudi, piano piano, fece ciò che quella voce splendida, le aveva suggerito.

Vide un’altalena, con lunghe corde, penzolare da lassù.

L’angelo la caricò sulle spalle, e lei gli cinse forte il collo. Volarono fino alla tavoletta di legno. La depose e la spinse.

Volò, sempre più su.

Che bello!

Le stelle le si appiccicarono ai capelli ed illuminarono il percorso. La sua contentezza esplose, quando si fermò sulle nubi. Scese dall’altalena, sentendosi ospite speciale,  di un posto tanto bello.

Appoggiò piano piano un piede. Poi l’altro. Sentì una piacevole sensazione. La superficie sembrava rivestita di velluto. Soffice. Che solleticava la pianta dei piedi, facendo ridacchiare i suoi occhi.

Eli, si guardò attorno. Le sue narici, captarono l’aroma di cioccolata fondente, all’arancia.

Lo seguì. Con la curiosità che le tirava la mano. E poi, lo vide.

C’era un signore, in un angolo. Seduto ad un vecchio tavolo di legno. Su di esso ed intorno alla seggiola, vi erano tanti cuori. Grandi e piccini. Lei si avvicinò.

Si sedette in terra, accanto a lui. E lo guardò. Aveva un’aria dolce, di quelle che ti mettono subito a proprio agio, anche nel silenzio. Col sorriso che si faceva largo tra la folta barba.

Aveva in mano un cacciavite e nell’altra un cuore. Stava avvitando una vite sopra una piccola placchetta color argento. L’uomo le spiegò che quel cuore, aveva subito molti danni e si era formato un buco profondo. Allora la riparazione gli avrebbe donato altri giorni di vita ma con più forza.

Poi, c’era un cuore deposto come un uovo, in una scatola dorata, su un giaciglio di paglia.

” Ecco, vedi, se vuoi puoi prenderlo fra le tue mani, ma molto delicatamente. È quello di un neonato che nascerà fra pochi giorni lo sto accudendo”.

Poi, in una tinozza con l’acqua che sgorgava di una piccola cascata, c’erano altri cuori. Il liquido limpido scorreva su di essi, cambiandone il colore. Da rosso sbiadito, in rosso amarena.

” Quelli, invece, sono i cuori delle persone che nutrono rancore, che hanno brutti ricordi, che non vivono in pace. Sto togliendo loro la parte triste affinché si rivestino di quiete e serenità”.

Poi, in una scatola di legno, ce n’erano altri, tutti con cerotti più o meno grandi e con qualche rammendo.

” Quelli, sono per le persone che sono state ferite. Per guarirle e dar loro speranza”.

Eli, notò le mani dell’uomo. Mani di chi lavora sodo, con calli e vesciche. Senza saperne il motivo, le prese tra le sue, le aprì e capì.

Vi erano i segni di due chiodi. Si commosse e comprese chi fosse quel signore. Lo abbracciò. Lo tenne stretto stretto. Poi Lui, le mise una mano sulla testa in segno di benedizione e le disse” Ricordati, dolce bambina, di non essere triste, io vedo quando sei giù di corda. I miei angeli verranno da te e senza che tu te ne accorga, porteranno il tuo cuore , nella mia officina. Io lo riparerò e loro lo rimetteranno al suo posto”.

Eli sì sveglio. Toccò il torace. Avverti tanta felicità.

Comprese che, mentre sognava,  era già stato riparato…

62 pensieri riguardo “Dedicata a Elianto (https://spongibobinaygo.wordpress.com/ )

  1. Dolcissima storia. ci fosse davvero qualcuno che mette a posto i nostri cuori sempre sgangherati, perchè li trattiamo male o permettiamo che ce li trattino male…..se ci crediamo come quella bimba forse tutto succede. Grazie!

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    1. Si, se crediamo, qualcosa di bello, ci attenderà sicuramente!
      Grazie a te.
      Ti spedisco l’abbraccio,della buona notte. Delicato e con l’augurio di fare un sogno speciale.
      Notte💫♥️

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  2. Mi hai fatto un dono prezioso, uno dei più preziosi che io abbia mai ricevuti. Mi sono commossa fino alle lacrime, hai saputo leggere fra le mie righe… Sei una persona speciale. ❤ ❤ ❤

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Grazie per il tuo prezioso tempo!