Non so come sia tracciato il sentiero della mia vita, ne dove mi condurrà .
Ma credo nel destino.
Tracciato da una mano invisibile.
Io la chiamo Dio, ma ognuno può chiamarlo con nomi diversi.
Ma con un’unico filo conduttore: il rispetto per l’altro.
Per le idee diverse dalle nostre, per il colore della pelle, per i vestiti, per i tatuaggi, per i piercing.
Perché spesso ci lasciamo trarre in inganno.
E tendiamo a giudicare….
Ci fermiamo al primo strato, non grattiamo abbastanza la superficie, non stacchiamo frammenti di finta corazza .
Perdiamo così l’opportunità di scoprire un’anima fragile o delicata , che ha solo bisogno di essere portata a galla per riuscire a cogliere schegge di luce.
Se saremo in grado di convivere senza pregiudizi , ma come compagni di viaggio, il sentiero da percorrere sarà sicuramente meno difficoltoso……..